In Italia la prima nave a vapore fu la Ferdinando I costruita nei cantieri partenopei di Vigliena e salpata da Napoli il 27 settembre 1818.
Inizialmente il piroscafo fu usato nella navigazione in acque
interne, essendo troppo rischioso l'utilizzo sulle lunghe distanze.
Chiamata così in onore di Ferdinando I di Borbone, essa fu finanziata dalla "Compagnia privilegiata per l'introduzione della
navigazione a vapore nel Regno delle Due Sicilie", con sede al
numero 32 del vico Concezione a Toledo, che commissionò per la somma
di 5.780 ducati la costruzione di un'unità lunga 38,80 m e
larghezza massima 6,15 m nella quale sarebbe stato installato, a
cura di una ditta inglese, il nuovo e rivoluzionario apparato di
propulsione, costituito da due caldaie lunga ciascuna sei metri e da
una macchina da 45 cavalli di potenza collegata a due ruote laterali
del diametro di 3,60 m, ciascuna munita di otto pale lunghe 1,20 m e
larghe 40 centimetri. L'alberatura era a brigantino a palo con un
fumaiolo alto e sottile. A poppa venivano realizzati 16 camerini per
“passeggeri di distinzione”, mentre a prora era disponibile un
locale comune con una cinquantina di posti a sedere. Sul ponte c'era
spazio sufficiente per imbarcare due o anche tre carrozze.
Di seguito è presente una raffigurazione del battello, che ne dimostra la maestosità e la grandezza tecnologica.
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